Uno degli edifici simbolo di Venezia è il Palazzo Ducale, un tempo denominato Palazzo Dogale, in quanto sede del Doge.
L’edificio, edificato nel IX secolo, rappresenta un esempio dello stile gotico veneziano ed è situato nell’area monumentale di Piazza San Marco.
La fondazione del Palazzo Ducale risale all’anno 812, quando la sede della carica dogale venne trasferita a Rivoaltos (nome antico per Rialto), su indicazione del doge Angelo Partecipazio.
Il completamento dell’edificio avvenne in epoca più tarda, nella seconda metà del X secolo.
Palazzo Ducale assunse uno stile bizantino durante la ristrutturazione che ebbe luogo tra il 1173 e il 1177 e che interessò l’area monumentale di Piazza San Marco: da ciò si può evincere quanto fosse forte l’anima cosmopolita che caratterizzava i rapporti commerciali tra Venezia e le altre culture.
Il palazzo ospitò l’Imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa in occasione dell’incontro con Papa Alessandro III in vista della firma della tregua di Venezia, un trattato di pace che metteva fine alle ostilità tra il Sacro Romano Impero e il Papato.
Venezia ebbe l’occasione storica di fare da mediatrice tra Impero e Papato, intraprendendo la strada che l’avrebbe portata a diventare anch’essa una superpotenza.
La pace di Venezia è rappresentata in una tela di Girolamo Gambarato posta nella sala del Maggior Consiglio, all’interno di Palazzo Ducale.
In seguito il palazzo subì altri interventi di ampliamento, come la costruzione di una cappella dedicata a San Nicolò e della loggetta ai piedi del campanile.
L’integrità della struttura fu minacciata nel corso dei secoli da tre incendi.
- Il primo avvenne nel 1483, quando fu devastata l’ala orientale; nei lavori di ricostruzione, si procedette all’edificazione del porticato e al restauro della Scala dei Giganti.
- Il secondo scoppiò nel 1574 e, pur non causando evidenti danni strutturali, distrusse svariate opere d’arte.
- Il terzo si verificò soltanto 3 anni più tardi, il 20 dicembre del 1577, quando molte opere presenti nella Sala dello Scrutinio furono distrutte e il tetto di piombo collassò.
Nel corso del XVII e XVIII furono eseguiti ulteriori lavori, come la conversione del piano terra e la realizzazione delle Prigioni Nuove, nelle quali venivano incarcerati i condannati.
Il completamento delle Prigioni Nuove si basò sul progetto di Antonio Da Ponte, che prevedeva la presenza di un porticato e di un piano superiore che doveva ospitare la Sala dei Signori di Notte e la Camera del Tormento.
Il progetto di Da Ponte era costituito da linee architettoniche austere, soprattutto per quanto riguarda la disposizione di archi e finestre.
Rispetto alle prigioni standard dell’epoca, le celle delle Prigioni Nuove offrivano condizioni migliori ai detenuti, essendo più ampie.
Palazzo Ducale presenta due facciate principali, entrambe in stile gotico-veneziano, che a partire da due livelli colonnati sormontati da robusto corpo centrale ornato da marmi intarsiati e finestroni ogivali.
La facciata più antica è quella rivolta verso il molo e ospita capitelli del Trecento; si trovano inoltre alcune sculture attribuite ad artisti come Filippo Calendario, Matteo Raverti e Antonio Bregno.
La facciata rivolta verso la Piazzetta fu realizzata a partire dal XV secolo, e racchiudeva una nuova ala, dove veniva amministrata la giustizia, predisposta dal doge Francesco Foscari; in virtù di ciò, il loggiato al primo piano prende il nome di Loggia Foscara; in essa si può rintracciare un’interessante particolarità, ossia le due colonne in marmo rosso di Verona, in corrispondenza delle quali venivano lette le sentenze dei condannati a morte, in vista delle esecuzioni che sarebbero avvenute tra le colonne di San Marco e San Teodoro.