La struttura ha preso il nome dalla committente, la signora Eva Zaglia.
Fin dall’inizio della progettazione, la committente ha insistito molto sull’impreziosimento di elementi architettonici con richiami aulici della storia passata. Questo fatto ha causato intoppi burocratici, con continue richieste di modifiche del progetto andate a vuoto.
Villa Eva si sviluppa su 4 piani e di fronte all’accesso ospita una scalinata in cemento con una ringhiera ornata da un lato da medaglioni scolpiti a motivi floreali e dall’altro da un motivo a colonne.
All’ingresso della villa si trova un portone principale in legno sormontato da un arco a tutto sesto, arricchito da una pregevole cornice a motivi floreali e vegetali e da figure femminili.
Lateralmente rispetto al portone d’entrata si può notare un porticato arricchito da archi in mosaico con lunette dalle raffigurazioni allegoriche.
Le pareti interne dell’edificio presentano raffigurazioni femminili che simboleggiano le Quattro Stagioni; il soffitto della loggetta al piano rialzato ospita tracce di affreschi circondati da stucchi.
Le finestre presenti nell’edificio, siano esse monofore, bifore o trifore, sono a tutto sesto.
Un tempo la villa era circondata da un ampio giardino con una fontana e una recinzione in ferro battuto.