INTRODUZIONE
Tra le chiese che meritano di essere scoperte nel centro storico di Venezia, troviamo la chiesa di San Nicolò dei Mendicoli. Quest’edificio religioso, situato nel sestiere di Dorsoduro, è meno esposto al turismo di massa che permea altri luoghi della città.
Il termine “mendicoli” potrebbe derivare da “mendici”, per indicare lo stato di indigenza degli abitanti della contrada di San Nicolò, in prevalenza pescatori e artigiani, oppure da “Mendigola”, antico nome dell’isola dove sorge la contrada.
San Nicolò a Venezia corrisponde a San Nicola di Bari: mentre le reliquie principali del santo si trovano nella città pugliese, nella città lagunare sono state rinvenute reliquie di secondaria importanza, come confermato dagli studiosi.
Gli abitanti di San Nicolò avevano una chiara identità, ben diversa dal resto della città: venivano definiti infatti “Nicolotti”, in contrapposizione ai “Castellani”, che risiedevano nei sestieri di Castello e San Marco.
Dal punto di vista amministrativo, la contrada di San Nicolò godeva di una certa autonomia, grazie al fatto che i parrocchiani potevano eleggere un loro Gastaldo, che veniva investito delle proprie funzioni direttamente nell’omonima chiesa.
In alcune occasioni, il Gastaldo poteva essere ricevuto dal Doge. La contrada di San Nicolò, inoltre, aveva a disposizione un proprio stendardo.
La tradizione narra che la chiesa sarebbe stata edificata nel VII secolo per opera di profughi padovani sui resti di una costruzione più antica di epoca romana, adibita a forte.
Nei secoli successivi, un terremoto e due incendi devastarono la struttura: questi eventi nefasti non hanno impedito la ricostruzione della chiesa tra il XII e il XIII secolo.
I Nicolotti hanno custodito nei secoli la loro chiesa con grande zelo e dedizione. Dopo le soppressioni napoleoniche, la chiesa è rimasta abbandonata durante la dominazione austriaca; salvandosi a fatica dall’alluvione del 1966, la chiesa di San Nicolò è stata restaurata negli ultimi decenni, con un impulso importante durante il biennio 2002-2003. Tra gli interventi più significati, possiamo annoverare l’innalzamento della pavimentazione interna dell’edificio.
TRATTI ARCHITETTONICI DISTINTIVI
La chiesa di San Nicolò è tra le più antiche chiese di Venezia e dà il benvenuto ai visitatori con una facciata sostenuta da muri originali e una maestosa bifora collocata al centro. L’impianto è romanico e consta di tre navate.
Si è reso necessario tamponare il voluminoso rosone romanico per lasciare il posto all’organo a canne risalente al XVI secolo; per rendere l’interno della chiesa più luminoso, sono stati ricavati due finestroni laterali.
Il portico d’ingresso, costruito nel XV secolo, è stato ricostruito nel XX secolo con materiali recuperati.
Il campanile in stile bizantino risale al XII secolo e ospita vicino alla sommità un singolare orologio con una sola lancetta.
Tra gli elementi degni di nota all’interno della chiesa, spiccano il grande Crocefisso e l’imponente statua di San Nicola benedicente, posizionata sull’altare maggiore e risalente alla metà del XV secolo. Inoltre, in corrispondenza delle colonne centrali, troviamo diversi quadri dipinti da pittori attivi alla fine del Cinquecento, tra i quali possiamo menzionare Jacopo Palma il Giovane.
CURIOSITÀ
Nel 1973, la chiesa fu adibita a set cinematografico per il film A Venezia…un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg.
INDICAZIONI UTILI
Per raggiungere la chiesa di San Nicolò dei Mendicoli dalla stazione ferroviaria, attraversare il ponte di Calatrava, percorrere piazzale Roma e proseguire lungo le fondamenta Rio Novo; in seguito, svoltare a destra per le Fondamenta delle Procuratorie, il Canton e le Fondamenta delle Terese.