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ISOLA DI SANT’ELENA

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INTRODUZIONE

In questo post, desideriamo farti conoscere il quartiere storico di Sant’Elena, che si trova nella parte orientale del centro storico di Venezia e fa parte del sestiere di Castello.

Ripercorrendo la storia dell’isola, è stato rintracciato un atto notarile del 1060 che certifica la compravendita di una casa situata vicino al monastero da parte di alcuni religiosi.

Circa un secolo più tardi, nel 1176, un secondo documento attesta la presenza sull’isola di un monastero e di un ospizio, dove trovavano riparo i pellegrini che volevano raggiungere la Terrasanta.

Gli spazi adibiti al monastero furono riconvertiti più volte nel corso della storia. Un primo esempio risale al 1684, quando una porzione del monastero e del terreno adiacente fu adibito a luogo per ospitare i forni che producevano il pane-biscotto, all’epoca molto richiesto dalle navi mercantili.

Licenza CC-BY-SA 4.0 International; fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Church_Sant%27Elena_(Venice)_Facade.jpg

CHIESA DI SANT’ELENA: UN CULTO CHE SI PERDE NELLA LEGGENDA

Un altro edificio religioso molto importante presente nell’isola è la chiesa di Sant’Elena, che custodisce le reliquie di colei che fu la madre dell’imperatore Costantino e che rivestì un ruolo di primo piano per la sua conversione al cristianesimo.

Secondo la tradizione religiosa, Sant’Elena avrebbe ritrovato la tomba di Cristo e la sua croce. La morte della santa è datata attorno al 330 e il suo culto si diffuse sia nell’Impero Romano d’Occidente, sia in quello d’Oriente.

Esistono teorie divergenti sul luogo in cui furono traslate le sue reliquie: alcuni sostengono che siano state poste nell’abbazia di Hautvilliers a Reims, in Francia, altri sono convinti che siano state trasportate nella basilica romana dell’Aracoeli e infine una terza tradizione afferma che il canonico Aicardo le avrebbe portate a Venezia nel 1212: sulla scia di quest’ultima tradizione, venne eretta nel XIII secolo la chiesa di Sant’Elena.

Scendendo nei meandri del racconto della vicenda, la storia sfuma in una leggenda che è all’origine del culto molto sentito ancora oggi.

Quando la nave che trasportò le reliquie di Sant’Elena fece il suo ingresso in Laguna, si incagliò sulle secche vicino all’isola di Olivolo, a San Pietro in Castello. Con grande perizia, i marinai riuscirono a disincagliare la nave, liberandosi di tutto il suo carico. In seguito, i marinai issarono a bordo nuovamente le spoglie della santa, ma la nave si arenò di nuovo.

L’equipaggio decise di lasciare le spoglie della santa sull’isola e proseguirono il viaggio per Venezia.

Per custodire degnamente le reliquie della santa, i monaci agostiniani costruirono una prima cappella, alla quale fu aggiunto poi un convento e una chiesa. La struttura fu riqualificata nelle sue forme attuali dai benedettini olivetano nel 1400.

Licenza CC-BY-SA 3.0 Unported; fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Church_Sant%27Elena_(Venice)_Side_chapel.jpg

Il convento fu convertito in magazzino nel 1810, a seguito delle invasioni napoleoniche. In quel periodo, anche la chiesa venne sconsacrata e le spoglie di San’Elena furono traslate nella cattedrale di San Pietro, dove rimasero fino al 1930; in quell’anno venne eretta la nuova chiesa, che fu inaugurata da una memorabile processione, durante la quale fu organizzato il ritorno delle reliquie della santa.

La zona attorno all’isola, in precedenza destinata alle esercitazioni militari, venne bonificata. Sorse di conseguenza un nuovo quartiere residenziale e la chiesa di Sant’Elena fu affidata ai Servi di Maria.

Licenza CC-BY-SA 4.0 International; fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Church_Sant%27Elena_(Venice)_Cloister.jpg

CONSIGLI PRATICI PER VISITARE L’ISOLA

Per raggiungere l’isola, ti consigliamo di prendere la linea 1, 41 o 42 del vaporetto in direzione Arsenale.

Una volta arrivato a Sant’Elena, potrai immergerti nelle sue atmosfere tranquille e piene di verde. Se percorrerai il parco delle Rimembranze e i Giardini Pubblici, potrai godere di una stupenda vista sul bacino di San Marco. Il flusso dei turisti è più diradato in confronto ad altre località veneziane.

Sull’isola, puoi trovare l’unica via presente a Venezia, via Garibaldi. Una chicca che riguarda questa via fa riferimento a due suoi illustri abitanti, i navigatori Giovanni e Sebastiano Caboto, che vi dimorarono alla fine del Quattrocento.

Lungo la via sono presenti locali e trattorie, dove ci si può fermare per fare uno spuntino rimanendo in un budget molto economico.

Il parco delle Rimembranze, con il suo verde e le ombre dei suoi alberi, fa dimenticare le atmosfere tipicamente chiassose delle calli veneziane, offrendo al visitatore un magnifico panorama sulla laguna.

Nella parte occidentale del parco, il ponte sul Rio dei Giardini conduce ai Giardini Pubblici e all’entrata della Biennale d’Arte, con annessi padiglioni che ospitano le opere degli artisti contemporanei nelle estati degli anni dispari.

Altri edifici degni di nota presenti sull’isola sono lo stadioPierluigi Penzo” e la scuola navale militareFrancesco Morosini”.

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