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IL BALOTIN DEL DOSE

 

In un precedente post, dove abbiamo trattato l’evoluzione storica delle funzioni dei dogi nella Repubblica di Venezia, si è fatto cenno anche a un’altra figura, quella del Balotin del Dose; vale la pena approfondirla e specificare meglio le funzioni e i privilegi ad essa associati.

Il balotin (in italiano ballottino) era un bambino, in genere di età compresa tra gli 8 e i 10 anni, che veniva scelto per estrarre le palle (balote) utilizzate per le votazioni che, dopo un complesso iter burocratico, portavano all’elezione del doge.

La scelta del balotin avveniva in modo casuale, ed era compiuta dal Consigliere più giovane del Maggior Consiglio, che, dopo aver pregato nella Basilica di San Marco, usciva in Piazza e accompagnava a Palazzo Ducale il primo bambino in cui si fosse imbattuto.

Per far sì che l’estrazione degli elettori avvenisse regolarmente, il ballottino veniva prima bendato e poi fatto avvicinare all’urna (chiamata Concolo) utilizzata per le votazioni.

Se pensiamo che, una volta adempiuti ai suoi doveri, il ballottino venisse congedato come se niente fosse, siamo fuori strada. Questo bambino aveva diritto a una serie di privilegi che lo portavano a vivere un’esistenza di gran lunga migliore in confronto alla maggioranza dei veneziani dell’epoca.

Vale la pena elencare i benefit più rilevanti; in particolare:

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