Venezia ospita numerosi complessi storici, alcuni dei quali sono aperti al pubblico per mostre d’arte e visite guidate.
In questo articolo, vi proponiamo l’edificio di Ca’ Rezzonico, che ospita il Museo del Settecento Veneziano. Il palazzo si trova nel sestiere di Dorsoduro e si affaccia sul Canal Grande, a breve distanza da Ca’ Foscari, sede dell’omonima Università.
La famiglia Bon, appartenente alla nobiltà veneziana, commissionò il progetto di costruzione all’architetto Baldassarre Longhena nel 1649. Quest’ultimo era molto stimato in quegli anni fu scelto come responsabile della realizzazione di altri importanti progetti, come Ca’ Pesaro e la basilica di Santa Maria della Salute.
Baldassarre Longhena scelse di progettare l’accesso principale di Ca’ Rezzonico sul Canal Grande, grazie alla monumentale porta d’acqua.
Sfortunatamente per l’edificio, la scomparsa di Longhena e i problemi economici riscontrati dai committenti portarono all’abbandono dei lavori nel 1682. All’epoca solo la facciata rivolta verso il Canal Grande venne completata.
In seguito, una famiglia originaria di Como, i Della Torre-Rezzonico, scelse Venezia come luogo di residenza e venne ammessa al patriziato nel 1687, grazie all’esborso di denaro.
Nel 1750 Giambattista Rezzonico acquistò l’edificio e affidò il completamento dei lavori a Giorgio Massari, che riuscì a chiudere il cantiere nel 1758.
Vennero realizzate modifiche che contribuirono ad abbellire l’aspetto del palazzo, come il pregevole scalone d’onore, la scalinata d’acqua, l’atrio monumentale, il salone da ballo e la decorazione della facciata sul Canal Grande.
A cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, ci furono alcuni passaggi di proprietà: Robert Barrett Browning acquistò Ca’ Rezzonico per 250.000 lire e vendette il palazzo nel 1906 al conte Lionello Hierschel de Minerbi, che a sua volta lo cedette al Comune di Venezia nel 1935.
Dentro il palazzo venne inaugurato il Museo del Settecento Veneziano nel 1936, che raggruppa opere pittoriche di artisti come Canaletto, Francesco Guardi, Pietro Longhi, Tintoretto e Tiepolo, senza dimenticare mobili e suppellettili d’epoca e bozzetti in terracotta realizzati da Giovanni Maria Morlaiter. Le opere d’arte introdotte all’interno del Museo provengono in prevalenza dai Musei civici di Venezia. In occasione dell’apertura, vennero acquistate opere anche sul mercato antiquario.
Dal punto di vista architettonico, il prospetto principale dell’edificio si caratterizza per la sua monumentalità, ed è diviso in tre fase orizzontali; in corrispondenza del piano terra, la facciata è ornata da decorazioni in bugnato e da un portale ad acqua a tre fori con architrave, mentre in corrispondenza dei due piani nobili, si possono notare colonne alternate a finestre a tutto sesto con testa in chiave.
A differenza di altri palazzi veneziani, nei quali il portico chiuso attraversava gli edifici in modo longitudinale, Ca’ Rezzonico vede l’interruzione del portico da un cortile interno, scelta originale e in genere non applicata a Venezia.
Un’ulteriore curiosità è data dal fatto che nel portico è stata aggiunta una gondola del XIX secolo, con al centro il tradizionale felze, una cabina smontabile che serviva a garantire una confortevole intimità ai viaggiatori.
Chi vuole visitare il Museo del Settecento Veneziano, può farlo tutti i giorni della settimana, con esclusione del martedì. Gli orari di apertura al pubblico vanno dalle ore 10 alle 17 dal primo novembre al 31 marzo, e dalle ore 10 alle 18 dal primo aprile al 31 ottobre. Si può accedere alla biglietteria fino a un’ora prima della chiusura.