INTRODUZIONE E CENNI STORICI
La Chiesa di Santa Maria di Zobenigo risale al IX secolo, quando venne fondata dalla famiglia Iubanico o Giubenico. E’ nota soprattutto ai veneziani come Santa Maria del Giglio, in riferimento al fiore che l’arcangelo Gabriele porta a Maria per l’Annunciazione.
La chiesa, che si trova nel Sestiere di San Marco, a metà strada tra Piazza San Marco e il Ponte dell’Accademia, venne ricostruita nel 966 e nel 1105 dopo che vari incendi la devastarono.
Tra il 1678 e il 1683 l’edificio subì un ulteriore restauro, che gli fece assumere l’aspetto che ha ancora oggi. Questa chiesa è considerata come uno degli esempi più rilevanti dell’arte barocca veneziana. La famiglia dei Barbaro finanziò i lavori di riqualificazione e non perse l’occasione di far conoscere i propri traguardi civili e militari, grazie all’incisione di rilievi in pietra d’Istria sulla parte bassa della facciata, che rappresentano le piante delle città dove Antonio Barbaro raggiunse in suoi traguardi militari per conto della Serenissima: Candia, Corfù, Padova, Roma, Spalato e Zara.
Un contributo importante alla realizzazione della facciata è stato dato anche dall’architetto Giuseppe Sardi da Morcote; le nicchie ospitano statue e bassorilievi e sono circondate nella parte inferiore da colonne ioniche e in quella superiore da colonne corinzie.
Durante il XIV secolo, fu eretto un campanile, staccato dal corpo principale della chiesa; questo manufatto ebbe vita breve e fu demolito nel 1775 perché pericolante. Due testimoniane pittoriche che mostrano il complesso ancora integro sono giunte fino a noi, e riguardano due vedute di Canaletto e Guardi.
Degni di nota anche gli interni della chiesa: l’unica navata presente è circondata da tre cappelle laterali per lato. La cappella maggiore nell’abside è sormontata da una volta a stella.
Enrico Merengo scolpì le due sculture che simboleggiano l’Annunciazione, poste entrambe sull’altare maggiore. Dietro l’altare troviamo la tela dei Quattro Evangelisti di Jacopo Tintoretto.
Percorrendo un corridoio tra la prima e la seconda cappella di destra si arriva alla cappella Molin, dove è collocata l’unica tela di Rubens presente a Venezia: Madonna col Bambino e San Giovannino.
CURIOSITÀ
Percorrendo il ponte situato sul retro dell’edificio e scendendo sul Campiello de la Feltrina, è possibile notare che il ponte che poggia sulla chiesa sia formato da mezzo arco: si tratta dell’unico ponte non formato da un arco intero degli oltre 400 presenti nel centro storico. Se si osserva attentamente il ponte, si può notare che al di sotto di vi è una porta murata: un tempo era utilizzata per non dare troppo nell’occhio durante gli spostamenti; si contano 7 uscite di questo tipo a Venezia.
INFORMAZIONI UTILI
Gli orari di visita vanno dal lunedì a sabato, dalle 10,30 alle 16,30. La biglietteria chiude alle 16,20.