Le città tradizionali sono solitamente divise in quartieri, che rappresentano porzioni di territorio dotate di un certo grado di autonomia amministrativa. Il termine “quartiere” indica il numero di settori (quattro) nei quali erano ripartite le città medievali; questa impostazione fu utilizzata fin dagli antichi romani, che erano soliti suddividere un accampamento militare (castrum) in quattro settori, grazie all’intersezione di due strade principali, il cardo e il decumano.
Rispetto a questa usanza, Venezia, per la sua particolare conformazione urbana, rappresenta un’eccezione; nel caso della Serenissima, infatti, la suddivisione non avviene più in quartieri, quanto in sestieri, che altro non sono che i sei settori che compongono il suo centro storico.
La suddivisone delle duecento isole dell’Arcipelago nei sestieri risale al marzo 1171, quando Venezia era in procinto di iniziare una guerra contro i bizantini, che durò fino al 1175; le spese per sostenere il conflitto erano molto elevate, tanto da rendere necessaria l’istituzione di una tassa che i cittadini dovevano pagare, sotto forma di prestito allo Stato.
Per assicurarsi che tutti i veneziani pagassero il tributo, fu decisa la divisione della città in sestieri, ciascuno dei quali sotto il controllo degli esattori che potevano muoversi in modo capillare. Erano presenti anche dei funzionari, chiamati capisestiere, addetti alla sorveglianza dei cittadini residenti.
I numeri civici delle calli e delle piazze veneziane seguono delle logiche particolari: il territorio di ciascun Sestiere inizia con il numero 1 e prosegue con una numerazione dai tracciati tortuosi, comprensibile pienamente dai postini e dagli addetti alle consegne.
La fine di ogni Sestiere è rappresentata da una porta con un proprio numero; inoltre, si possono trovare sestieri che raccolgono al loro interno più di 5000 numeri civici, basti pensare che il Sestiere di Castello ne raggruppa al suo interno quasi 7000.
La numerazione civica assume caratteristiche peculiari per ciascun Sestiere, e a differenza di quella tradizionale a stradario, che comprende odonimo, numerazione e numero civico (es. via Verdi 76), è definita a insulario, poiché comprende il nome del Sestiere, affiancato dal numero civico (es. Castello 3998).
Questo sistema civico, introdotto all’epoca dell’Impero austro-ungarico, venne perfezionato tra il 1797 e il 1805, anno in cui Venezia venne ceduta alla Francia.
L’elenco dei sestieri di Venezia comprende:
- San Marco
- Castello
- Cannaregio
- Santa Croce
- San Polo
- Dorsoduro
I sestieri vengono rappresentati stilisticamente dai sei denti anteriori del ferro da gondola, una decorazione tipica delle gondole veneziane. Sul lato posteriore del ferro, è presente un altro dente, che simboleggia l’isola della Giudecca.